Voucher Innovation Manager: a cosa serve?

Molto spesso si parla di innovazione, dei voucher dell’innovazione e dei contributi agevolati, ma precisamente cosa sono? In questo articolo affronteremo il tema del Voucher Innovation Manager e vedremo a cosa serve.

Voucher Innovation Manager: che cos’è?

Il voucher d’innovazione per le PMI è diventato legge. Si tratta di una misura per la consulenza in innovazione, che coerentemente con il Piano nazionale “Impresa 4.0“, sostiene i processi di trasformazione tecnologica ma anche digitale delle PMI e delle reti di impresa dell’intero territorio nazionale. Come avviene l’innovazione? Il piano di prevede l’inserimento nelle aziende di alcune figure manageriali. Tali figure però devono essere in grado di implementare le tecnologia abilitanti che sono previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, come ad esempio l’ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa. La dotazione finanziaria è che stata stanziata è pari a 75 milioni di euro ed è stata ripartita per l’annualità 2019 – 2020 – 2021.

A chi è rivolto il voucher?

Chi può beneficiare di quest’agevolazione? Tutte le impresse operanti sull’Intero territorio nazionale che sono in possesso, alla data della presentazione della domanda, dei seguenti requisiti.

  • L’impresa deve qualificarsi come la micro, piccola o media impresa ai sensi della normativa vigente;
  • Non rientrare nell’elenco delle imprese che sono attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE N.1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 “De Minimis”;
  • Avere una sede legale oppure un’unità locale che sia attiva sull’intero territorio nazionale e risultare iscritte al Registro delle Imprese della Camera di commercio territorialmente competenze;
  • Non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
  • Non essere sottoposte alla procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
  • non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione Europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.

Inoltre, anche le reti di impresa possono beneficiare del Voucher. Queste reti di impresa sono composte da un numero non inferiore a tre PMI in possesso dei requisiti descritti, purché il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile e sia caratterizzato dagli elementi di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto 7 maggio 2019. In sintesi il voucher è rivolto a tutte le PMI, che sono:

  • medie imprese – impiegano meno di 250 persone e il fatturato annuo non supera i 50 milioni di Euro o lo Stato Patrimoniale totale attivo annuo non supera i 43 milioni di Euro.
  • piccole imprese – impiegano meno di 50 persone e il fatturato annuo o lo Stato Patrimoniale totale attivo annuo non superano i 10 milioni di Euro.
  • micro imprese – impiegano meno di 10 persone e il fatturato annuo o lo Stato Patrimoniale totale attivo annuo non superano i 2 milioni di Euro.

Quali sono le spese ammissibili?

Se anche la tua azienda rientra nei requisiti precedenti ti starai sicuramente domandando quali sono le spese che sono ammissibili. Si considerano ammissibili al contributo tutte le spese che sono sostenute a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione che sia qualificato, indipendente ed è inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete. Per Innovation Manager qualificato e indipendente si intende quel manager che risulta iscritto all’apposito elenco costituito dal Ministero dello sviluppo economico oppure, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica. Lo scopo della consulenza è l’innovazione, ma anche la trasformazione tecnologica e quella digitale delle imprese e delle reti attraverso tecnologie abilitanti che sono previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra quelle che seguono:

  1. big data e analisi dei dati;
  2. cloud, fog e quantum computing;
  3. cyber security;
  4. integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
  5. simulazione e sistemi cyber-fisici;
  6. prototipazione rapida;
  7. sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);
  8. robotica avanzata e collaborativa;
  9. interfaccia uomo-macchina;
  10. manifattura additiva e stampa tridimensionale;
  11. internet delle cose e delle macchine;
  12. integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  13. programmi di digital eting, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;
  14. programmi di open innovation.

I manager dell’innovazione devono apportare ammodernamenti degli assetti gestionali ma anche organizzativi, attraverso:

  1. applicazione di metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, strategie di gestione aziendale, organizzazione del luogo di lavoro;
  2. avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.

Che benefici apporta il voucher innovazione? Quali sono le agevolazioni?

Il Voucher Innovation Manager prevede per le Piccole Imprese un voucher di 40.000€ rimborsabile a fondo perduto fino al 50% dei costi sostenuti mentre per le Medie Imprese un voucher di 25.000€ rimborsabile a fondo perduto fino al 30% dei costi sostenuti; per le Reti d’impresa il voucher sarà di 80.000€ rimborsabile a fondo perduto fino al 50% dei costi sostenuti. Il

 consente alle PMI di ottenere consulenze specialistiche con l’obiettivo di attuare una trasformazione digitale e tecnologica in linea con il Piano Nazionale Impresa 4.0, dà la possibilità di ammodernare i gestionali e gli strumenti organizzativi dell’impresa e di strutturare nuovi aspetti finanziari dell’impresa.

A chi ci si può affidare per la consulenza?

Per questa tipologia di consulenze ci si può rivolgere ad un Innovation Manager, denominato “Voucher Manager” nella Legge, che dovrà essere iscritto ad un Elenco, possedendo determinati requisiti che verranno stabiliti, così come i criteri per accedere alla concessione di questo voucher, entro 90 giorni dalla promulgazione della Legge.

Ulteriori informazioni

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