Contratti di Sviluppo

Contratti di Sviluppo

Cerchi un programma di investimento per il settore del turismo, ambientale e industriale? Potrebbero interessarti i contratti di sviluppo. Cosa sono e come funzionano? Approfondiamo l’argomento.

I Contratti di Sviluppo, introdotti con il DL del 25 Giugno 2008, sono il principale metodo di sostegno per programmi di investimento produttivi strategici e innovativi, soprattutto rivolti al Sud Italia.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

 Come accedervi

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

I Contratti di Sviluppo sono gestiti dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.

Contratti di sviluppo: A chi sono rivolti?

I programmi di Sviluppo possono essere realizzati da una sola impresa o da più imprese insieme, indifferentemente italiane o estere, di qualsiasi dimensione strutturale.
I Contratti di Sviluppo vedono, dunque, come beneficiari sia l’impresa che promuove il programma di sviluppo e che è anche responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma, sia le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

 

Il programma dell’azienda proponente deve avere spese ammissibili in base ai parametri posti dalla normativa e che non siano inferiori ai 10 milioni di Euro per lo sviluppo industriale e per la tutela ambientale.
I programmi che riguardano le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli non deve avere un piano di spesa inferiore ai 3 milioni di Euro.
Invece, i programmi di sviluppo per le attività turistiche non devono essere inferiori ai 5 milioni di Euro.
Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti non devono presentare una spesa inferiore a 1,5 milioni di Euro.

 Come accedervi

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Nell’ambito di questi programmi, con i Contratti di Sviluppo si possono anche finanziare programmi di ricerca, sviluppo e innovazione ed infrastrutture, nei limiti della normativa d’attuazione.

I Contratti di Sviluppo sono gestiti dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.

Contratti di sviluppo: A chi sono rivolti?

I programmi di Sviluppo possono essere realizzati da una sola impresa o da più imprese insieme, indifferentemente italiane o estere, di qualsiasi dimensione strutturale.
I Contratti di Sviluppo vedono, dunque, come beneficiari sia l’impresa che promuove il programma di sviluppo e che è anche responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma, sia le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

 

Il programma dell’azienda proponente deve avere spese ammissibili in base ai parametri posti dalla normativa e che non siano inferiori ai 10 milioni di Euro per lo sviluppo industriale e per la tutela ambientale.
I programmi che riguardano le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli non deve avere un piano di spesa inferiore ai 3 milioni di Euro.
Invece, i programmi di sviluppo per le attività turistiche non devono essere inferiori ai 5 milioni di Euro.
Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti non devono presentare una spesa inferiore a 1,5 milioni di Euro.

 Come accedervi

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

  • Programmi di sviluppo industriali
  • Programmi di sviluppo per la tutela ambientale
  • Programmi di sviluppo di attività turistiche (tra cui possono rientrare anche programmi per lo sviluppo di attività commerciali)

Nell’ambito di questi programmi, con i Contratti di Sviluppo si possono anche finanziare programmi di ricerca, sviluppo e innovazione ed infrastrutture, nei limiti della normativa d’attuazione.

I Contratti di Sviluppo sono gestiti dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.

Contratti di sviluppo: A chi sono rivolti?

I programmi di Sviluppo possono essere realizzati da una sola impresa o da più imprese insieme, indifferentemente italiane o estere, di qualsiasi dimensione strutturale.
I Contratti di Sviluppo vedono, dunque, come beneficiari sia l’impresa che promuove il programma di sviluppo e che è anche responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma, sia le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

 

Il programma dell’azienda proponente deve avere spese ammissibili in base ai parametri posti dalla normativa e che non siano inferiori ai 10 milioni di Euro per lo sviluppo industriale e per la tutela ambientale.
I programmi che riguardano le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli non deve avere un piano di spesa inferiore ai 3 milioni di Euro.
Invece, i programmi di sviluppo per le attività turistiche non devono essere inferiori ai 5 milioni di Euro.
Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti non devono presentare una spesa inferiore a 1,5 milioni di Euro.

 Come accedervi

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Per il periodo di programmazione 2014-2020 consente di finanziare:

  • Programmi di sviluppo industriali
  • Programmi di sviluppo per la tutela ambientale
  • Programmi di sviluppo di attività turistiche (tra cui possono rientrare anche programmi per lo sviluppo di attività commerciali)

Nell’ambito di questi programmi, con i Contratti di Sviluppo si possono anche finanziare programmi di ricerca, sviluppo e innovazione ed infrastrutture, nei limiti della normativa d’attuazione.

I Contratti di Sviluppo sono gestiti dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.

Contratti di sviluppo: A chi sono rivolti?

I programmi di Sviluppo possono essere realizzati da una sola impresa o da più imprese insieme, indifferentemente italiane o estere, di qualsiasi dimensione strutturale.
I Contratti di Sviluppo vedono, dunque, come beneficiari sia l’impresa che promuove il programma di sviluppo e che è anche responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma, sia le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

 

Il programma dell’azienda proponente deve avere spese ammissibili in base ai parametri posti dalla normativa e che non siano inferiori ai 10 milioni di Euro per lo sviluppo industriale e per la tutela ambientale.
I programmi che riguardano le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli non deve avere un piano di spesa inferiore ai 3 milioni di Euro.
Invece, i programmi di sviluppo per le attività turistiche non devono essere inferiori ai 5 milioni di Euro.
Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti non devono presentare una spesa inferiore a 1,5 milioni di Euro.

 Come accedervi

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.

Per il periodo di programmazione 2014-2020 consente di finanziare:

  • Programmi di sviluppo industriali
  • Programmi di sviluppo per la tutela ambientale
  • Programmi di sviluppo di attività turistiche (tra cui possono rientrare anche programmi per lo sviluppo di attività commerciali)

Nell’ambito di questi programmi, con i Contratti di Sviluppo si possono anche finanziare programmi di ricerca, sviluppo e innovazione ed infrastrutture, nei limiti della normativa d’attuazione.

I Contratti di Sviluppo sono gestiti dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.

Contratti di sviluppo: A chi sono rivolti?

I programmi di Sviluppo possono essere realizzati da una sola impresa o da più imprese insieme, indifferentemente italiane o estere, di qualsiasi dimensione strutturale.
I Contratti di Sviluppo vedono, dunque, come beneficiari sia l’impresa che promuove il programma di sviluppo e che è anche responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma, sia le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

 

Il programma dell’azienda proponente deve avere spese ammissibili in base ai parametri posti dalla normativa e che non siano inferiori ai 10 milioni di Euro per lo sviluppo industriale e per la tutela ambientale.
I programmi che riguardano le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli non deve avere un piano di spesa inferiore ai 3 milioni di Euro.
Invece, i programmi di sviluppo per le attività turistiche non devono essere inferiori ai 5 milioni di Euro.
Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti non devono presentare una spesa inferiore a 1,5 milioni di Euro.

 Come accedervi

Per avere accesso a tali fondi, bisogna presentare domanda all’Agenzia
nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che gestisce la misura, nelle modalità da questi richieste di volta in volta.
L’Agenzia valuta le varie proposte in ordine di conferimento e, in base alle risorse finanziarie a disposizione, decreta la possibilità di accedere o meno ai Contratti di Sviluppo.

Nel 2016 è stata introdotta una nuova procedura per il finanziamento e la valutazione di specifici programmi di sviluppo, quelli con investimenti pari o superiori a 50 milioni di Euro (o 20 milioni di Euro nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). Per ottenere questa “corsia preferenziale” i programmi di sviluppo dovranno presentare una particolare risorsa per l’occupazione, per l’attrattività per investitori esteri o per la coerenza con gli investimenti previsti in Industria 4.0, sempre in relazione al territorio che è interessato da tale progettualità.

Requisiti

I requisiti per poter far parte dei programmi di Contratti di Sviluppo sono:

 

  • aver effettuato l’iscrizione al Registro delle Imprese;
  • in caso di imprese estere, oltre ad avere una persona giuridica riconosciuta dallo Stato, devono anche avere almeno una sede in Italia;
  • devono godere dei propri diritti;
  • non devono essere in liquidazione volontaria;
  • non devono essere sottoposte a procedure di fallimento;
  • devono essere in regime ordinario;
  • non devono aver ricevuto aiuti statali o europei non saldati o revocati;
  • non devono rientrare nella categoria di impresa in difficoltà;
  • non devono aver chiuso nei due anni precedenti la stessa o un’attività simile né tantomeno devono avere in programma nei due anni successivi al completamento del programma di cessare l’attività.

Stanziamenti

Con la Legge di Bilancio 2019 sono stati stanziati 5 milioni di Euro per i Contratti di Sviluppo per l’anno corrente mentre 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.